Nel gioco ci sono due modi per risolvere una situazione: Conflitti e Azioni

Azioni
Le Azioni corrispondono a quelle che in D&D sono le tipice task, ossia le prove di abilita’. Si sceglie un Intento, si sceglie l’Elemento corrispondente e si tira un dado. Il bonus dovuto all’Intento si somma al risultato del dado, si confronta il tutto con un numero di riferimento e, se il risultato e’ superiore, il personaggio e’ riuscito nella sua azione. Semplice, pulito e molto old school.

I Conflitti
I Conflitti partono da un presupposto diverso: la volonta’ del personaggio si scontra contro quella di un altro personaggio o contro un evento che gli si oppone. Sebbene la meccanica sia simile a quella delle Azioni, in un Conflitto il personaggio mette tutto se stesso, rischiando in prima persona. In un Conflitto, il personaggio puo’ anche rischiare la vita, mentre con una Azione no.
In compenso, e’ con i Conflitti che si guadagnano Scaglie!

Il funzionamento di un Conflitto
Concettualmente, i Conflitti sono strutturati come le Azioni: si sceglie un Intento e un Elemento e si lanciano dei dadi. Ovviamente, la struttura e’ piu’ complessa.
Anzitutto, le parti coinvolte nel Conflitto scelgono una Posta, ossia stabiliscono cosa sia in gioco. Fatto questo, scelgono il proprio Intento e un Elemento ad esso correlato. Il giocatore che chiama il Conflitto decide le azioni del suo personaggio e tira 1 dado ogni 4 punti di Intento, applicando il modificatore dell’Intento come bonus a tutti i dadi lanciati.
Di seguito, agiscono nello stesso modo tutti gli altri personaggi coinvolti.
Una volta che tutti hanno lanciato i dadi (devo ancora decidere come si stabilisce l’ordine di intervento all’interno del Conflitto), ha luogo la definizione di cio’ che succede nel Conflitto in quattro rapidi passaggi:

1) Chi ha due risultati uguali, tira un dado in piu’ e aggiunge il risultato alla propria rosa. Questo si fa una sola volta.
2) Se fra un giocatore e un altro ci sono risultati identici, questi vengono elisi.
3) Chi ha i risultati piu’ elevati vince.
4) Si sommano le differenze fra i risultati piu’ alti del vincitore e i piu’ alti del perdente.

Queste quattro fasi ci permettono di dire diverse cose dell’andamento del Conflitto:
1) i dadi tirati in piu’ rappresentano eventuali “colpi di fortuna” o azioni particolarmente ben riuscite del personaggio;
2) l’elisione dei risultati identici rappresenta l’aver impedito all’avversario di agire;
3) il numero di successi indica quanto efficacemente si e’ agito;
4) la differenza di punteggio fra vincitore e perdente indica la velocita’ con cui e’ avvenuta la vittoria del vincitore.

Il numero di successi e’ correlato al numero di Conseguenze che si possono infliggere.
Devo ancora pensare bene a come rendere il Conflitto scalabile, di modo da consentire di usarlo sia azione per azione che per gestire eventi su scale temporali piu’ ampie, ma credo che lo basero’ sul punto 4), che, sulla scala di azione, funziona secondo l’IIEE (con +1 blocco a livello di effetto, con +2 a livello di esecuzione, con +3 a livello di inizio e con +4 e oltre a livello di intento).

Conflitti e Azioni sono correlate a Talenti, Intenti, Elementi, Scaglie e Conseguenze.